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15M: los indignados en contra de la visita del Papa a Madrid

 

15M: los indignados en contra de la visita del Papa a Madrid

Su protesta no va dirigida contra la religión católica ni contra el viaje de Benedicto XVI en sí, sino contra la financiación pública.

07 DE AGOSTO DE 2011, MADRID

Tras haber conseguido la reconquista de la Puerta del Sol (que esta pasada semana llegó a estar bloqueada por la Policía), el movimiento 15-M anunció anteayer que sus próximos pasos tienen un claro objetivo: torpedear la inminente visita del papa Benedicto XVI a España. Los activistas destacaron que su protesta no va dirigida contra la religión católica ni contra el viaje de Benedicto XVI en sí, "sino contra la financiación pública que indirectamente se está invirtiendo en las jornadas".
Los indignados han recogido el testigo de grupos de laicos, ateos y cristianos de base que, a mediados de julio, guiñaron el ojo al 15-M para sumar esfuerzos y convocar acciones de protesta cara a la Jornada Mundial de la Juventud (JMJ), que empieza el 18 de agosto en Madrid. Tras horas de debate en las asambleas, el colectivo de indignados anunció que no se quedaría de brazos cruzados ante la visita papal.
Estos y otros asuntos se debatieron durante la tarde del sábado 6 de junio en el II Foro Popular Intercalles del 15-M, que consistía en la celebración de una serie de comisiones en todos los accesos a Sol, adonde la policía no les dejaban entrar hasta ayer. La mayoría acabaron celebrándose en mitad de la plaza, donde de nuevo está operativo a partir ayer un centro de información.
ACTIVIDADES ANTE LA VISITA PAPAL
El colectivo 15-M debatió diversas medidas  durante las diferentes asambleas que tuvieron lugar Los indignados están elaborando un calendario de acciones de protesta  para la llegada del Papa, entre las que se encuentra la escenificación de un vía crucis reivindicativo , la colocación de puestos informativos en los lugares donde se hospedarán los peregrinos y una manifestación en Neptuno paralela a la misa del martes  en la plaza de Cibeles con la que se inaugura la Jornada Mundial de la Juventud (JMJ).
Otras ideas que propusieron fue animar a la gente a que se disfrazara de bebé para "protestar contra la pederastia  dentro del mundo eclesiástico", o la de ocupar los 800 colegios públicos e institutos cedidos gratuitamente  para su uso como albergues de peregrinos. El 15-M también pretende boicotear a las empresas patrocinadoras de la visita.
Igualmente, los indignados expresaron su deseo de asistir a la manifestación que los grupos de laicos, ateos y cristianos de base han organizado para el 17 de agosto.

Fuentes: El País, El Periódico

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Pedofilia in Irlanda, rabbia e vergogna del Papa: «Responsabili pagheranno»

 

Vertice in Vaticano sul «rapporto Murphy» che ha svelato abusi da parte di sacerdoti e tentativi di insabbiamento

Il cardinale irlandese Sean Brady (Ansa)

Il cardinale irlandese Sean Brady (Ansa)

ROMA – Rabbia e vergogna. Benedetto XVI sceglie parole forti per rivolgersi ai vertici della Chiesa irlandese, convocata in Vaticano sul «rapporto Murphy», un documento che prova come per decenni siano stati perpetrati abusi su bambini da parte di esponenti del clero in Irlanda e come questi siano stati passati sotto silenzio da parte dei responsabili ecclesiastici che avrebbero dovuto denunciare e tutelare. Il Papa ha parlato di «crimini odiosi» e ha promesso che tutti i responsabili pagheranno. Ha quindi annunciato che scriverà una lettera ai cattolici irlandesi.

RESPONSABILITÀ DELLA CURA PASTORALE – «La Santa Sede prende molto sul serio le questioni sollevate dal "rapporto Murphy", incluse quelle che concernono i pastori delle Chiese locali che hanno in ultima istanza la responsabilità della cura pastorale dei bambini» si legge nel comunicato emesso della sala stampa vaticana. Un testo, precisa padre Lombardi, che «il Pontefice ha letto e approvato». Benedetto XVI, aggiunge Lombardi, «intende indirizzare una lettera pastorale ai fedeli dell’Irlanda nella quale darà chiare indicazioni circa le iniziative che saranno prese per rispondere alla situazione. In tal modo il Papa intende dare delle indicazioni concrete e non solo esprimere il rammarico, per dare una risposta a una situazione drammatica. Inoltre, data l’urgenza del problema, pure se non esiste ancora una data per la pubblicazione del documento, i tempi non saranno lunghi». Il Papa, viene spiegato, è «sconvolto e angosciato, condivide la rabbia, il senso di tradimento e la vergogna provate da così tanti fedeli cattolici irlandesi» e la Chiesa continuerà a seguire questa «grave questione con la massima attenzione». All’incontro hanno preso parte il primate della chiesa irlandese, il cardinale Sean Brady, l’arcivescovo di Dublino mons. Diarmuid Matin e alcuni alti esponenti della Curia vaticana: il prefetto della congregazione per il clero, card. Claudio Hummes, il prefetto della congregazione per i vescovi, card. Giovanni Battista Re, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, card. William Levada.

LE SCUSE DEI VESCOVI IRLANDESI – Tre giorni fa era stato il Nunzio apostolico in Irlanda, Giuseppe Leanza, a scusarsi per «eventuali errori» commessi dalla Santa Sede: «Noi condanniamo questi atti ma se dovesse emergere che un qualunque errore è stato commesso da parte nostra presentiamo le nostre scuse» ha detto al termine di un incontro con il ministro degli esteri irlandese Michael Martin. Secondo il rapporto, la Chiesa cattolica irlandese avrebbe cercato di coprire una serie di abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti e il ministro Martin aveva detto di essere rimasto deluso dal «silenzio» del Vaticano. Il giorno successivo il sinodo dei vescovi irlandesi ha chiesto pubblicamente scusa, anche per il tentato insabbiamento dello scandalo messo in atto dai vertici ecclesiastici a Dublino: «Noi vescovi chiediamo scusa a coloro che hanno subito gli abusi dei sacerdoti quando erano piccoli, ai loro familiari e a tutti coloro che, giustamente, se ne sono scandalizzati. Siamo scioccati non solo per la portata degli abusi così come vengono riferiti in un rapporto, ci sentiamo anche coperti di vergogna di fronte ai tentativi di insabbiamento messi in atto dall’arcivescovado di Dublino».

IL RAPPORTO RYAN – Il rapporto della Child Abuse Commission è stato redatto al termine di una vasta indagine sugli istituti gestiti da religiosi, in cui sono state intervistate migliaia di vittime di abusi. Vengono raccontati fatti di un arco di tempo di circa 50 anni, dal 1930 agli anni ’80. Sono raccolte le testimonianza di circa 2.500 vittime e prese in esame oltre cento istituzioni gestite da religiosi. In particolare, nelle istituzioni pubbliche per soli ragazzi gestite da ordini religiosi cattolici, le violenze erano «endemiche», secondo quanto dichiarato dal giudice che ha coordinato il rapporto, Sean Ryan. La commissione fu creata nel 2000 dal premier Bertie Ahern dopo che un documentario tv fece emergere la lunga storia delle violenze sui minori nelle istituzioni gestite da ordini religiosi. Si parla di pestaggi, violenze sessuali di ogni genere, umiliazioni, copertura e protezione reciproche da parte dei responsabili delle violenze.

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Papa excomunga bispo chinês ordenado sem permissão do Vaticano

 

DA EFE, NA CIDADE DO VATICANO

O papa Bento 16 excomungou Lei Shiyin, o novo bispo de Shantou, na China, ordenado em 14 de julho sem a permissão da Igreja Católica Apostólica Romana, informou neste sábado o Vaticano.

Em comunicado, o órgão máximo da Igreja Católica explica que Lei foi submetido às sanções previstas no artigo 1.382 do Código de Direito Canônico, que preveem a excomunhão automática.

A lei estabelece a sanção a quem confira a consagração episcopal sem mandato pontifício e também a quem a receba.

O Vaticano acrescenta que o sacerdote já foi informado de que não podia ser aceito pela Santa Sé como bispo.

No dia de sua ordenação, o Vaticano expressou em comunicado sua "dor e preocupação" pela "ordenação ilegítima" de outro bispo na China sem a permissão de Bento 16, e justificou que o ato era "contrário à unidade da Igreja universal".

O sacerdote José Huang Bingzhang foi ordenado bispo de Shantou (Guangdong) em cerimônia presidida pelo prelado Fang Xinyao, presidente da Associação Patriótica Nacional, conhecida como "Igreja Patriótica", controlada pelo Partido Comunista chinês.

Pelos dados do Vaticano, na China existem entre 8 e 12 milhões de católicos, divididos entre os pertencentes à Igreja controlada pelo governo comunista e a clandestina, fiel ao Vaticano e perseguida por Pequim.

O Vaticano e a China não mantêm relações diplomáticas desde 1951 e, para retomá-las, Pequim exige que a Santa Sé rompa previamente com o Taiwan e não "interfira" nos assuntos internos chineses.